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Un gruppo di ventotto amici si riuniscono per tre settimane in un giardino per raccontarsi delle storie, anzi una sola storia, quella enigmatica e poliedrica di Eusebio/Eugenio. Tutto ha inizio con la scoperta in una valigia di alcuni poemi, attribuiti a un tal Eusebio, internato per volontà della famiglia in un centro psichiatrico nel 1936. Davanti al plotone di esecuzione, Eusebio, comunista, omosessuale e poeta d'avanguardia, accetta di cambiare identità per salvarsi e diventa Eugenio, il poeta falangista. Un'analisi impietosa di alcuni nodi dell'identità spagnola: l'insubordinazione antirepubblicana e la mistica franchista, il rapporto con l'universo arabo, l'eredità culturale di grandi letterati, fino a temi più universali come l'identità e il tempo.